Peppa Pig censurata in Cina: «È sovversiva!»

Peppa Pig

Peppa Pig, la protagonista del famosissimo cartone animato è stata censurata in Cina con l’accusa di creare una «dipendenza» nel pubblico dei bambini-

Secondo i responsabili della tv cinse, la maialina parlante e la sua famiglia sarebbero una icona «sovversiva» di una gioventù «oziosa» e antisociale.

Più di 30.000 puntate di «Peppa Pig» sono state cancellate dalla famosa piattaforma video Douyin e sono state inibite le ricerche utilizzando la parola chiave «peppa pig». Stessa sorte per tutti i meme e le icone che la raggiguravano, che sono stati eliminati dalla rete.

Tuttavia solo i contenuti in rete sono stati oscurati, perché  i cartoni per bambini invece ad essere trasmessi regolarmente in tv. Secondo un documento pubblicato dal quotidiano Global Times, Peppa Pig farebbe parte di un elenco di contenuti censurati da Douyin, tra cui: uomini travestiti da donna, nudità eccessiva o “comportamenti erotici”.

Peppa Pig

Già in passato la Cina aveva condannato la protagonista del cartone animato della BBC perchè rea di aver insegnato ai piccoli cinesi a grugnire. Ma stavolta Peppa Pig è diventata bersaglio in quanto ritenuta sovversiva, perché sta contagiando i giovani, non solo i bambini.

 

Il «Quotidiano del Popolo», portavoce del Partito comunista al potere, ha suonato la carica contro la maialina giovedì scorso, denunciando gli effetti dannosi della «commercializzazione» di Peppa, rilanciata colpevolmente dalle star del web. «Molti scolari provano a differenziarsi mettendosi in competizione l’un l’altro per gli orologi o gli accessori Peppa Pig», a beneficio dei «produttori di falsi», è l’allarme lanciato. Il «Global Times» di lunedì ha fatto riferimento a questa «dipendenza» dei bambini, che spinge alcuni di loro «a grugnire e a saltare nel fango». Tra gli altri effetti secondari del successo di «Peppa Pig»: episodi falsi, meme, parodie di humour nero o apertamente pornografiche. Secondo il «Global Times», l’innocente porcellina «è diventata un’icona per la sottocultura» di un giovane «ostile ai valori tradizionali, spesso non istruito e senza lavoro stabile», «ozioso», «agli antipodi della gioventù» che vuole coltivare il Partito. E il «virus Peppa» si sta diffondendo ora tra le star dello showbiz cinese, viene usato come parodia di situazioni reali, viene usato in modo creativo e libero: per questo non piace alle autorità. Come non piace Winnie the Pooh, usato per prendere in giro Xi Jinping (e regolarmente censurato). (fonte Corriere.it)

Tutto questo, fa parte del programma di repressione del regime comunista che vuole epurare la rete di qualsiasi contenuto deviante dai «valori centrali del socialismo» e di critica alle norme sociali stabilite.