Coppia omosessuale respinta da struttura turistica a Tropea, in Calabria. “NON ACCETTIAMO GAY E CANI”

Due giovani si sono visti rifiutare la richiesta di soggiorno già prenotata perché omosessuali. La loro denuncia all’Arcigay di Napoli “un messaggio del genere che effetto avrebbe potuto avere su un ragazzo più giovane”?

VIBO VALENTIA – “Non accettiamo né gay, ne animali”. Così il titolare di una guest house di Santa Maria, località turistica nei pressi di Tropea, nel vibonese, ha risposto a una coppia omosessuale di Napoli che aveva scelto la struttura per trascorrere un weekend al mare. Appena ristrutturata, dotata di una dependance indipendente e persino con piscina, alla coppia sembrava la soluzione perfetta per una vacanza di pochi giorni. Per questo, dopo aver regolarmente prenotato online, la coppia ha contattato il proprietario per chiedere informazioni aggiuntive. E un messaggio su Whatsapp è bastato per far crollare tutte le loro aspettative.

La cortese disponibilità mostrata inizialmente dall’uomo si è esaurita poco dopo aver iniziato a dialogare con i ragazzi. Quando il titolare ha scoperto che a occupare la sua dependance sarebbe stata una coppia gay, ha dapprima scritto:  “È il primo anno che fittiamo e la depandanza è nuova nuova… finita a maggio”. Quindi, la precisazione: “Qui non si accettano né animali, né gay”, con la premessa: “Mi scuso se posso sembrare troglodita”.

Calabria, coppia omosessuale respinta da struttura presso Tropea: "Qui no animali né gay"

Indignati e feriti, i due giovani hanno evitato di rispondergli, limitandosi a cancellare la prenotazione. Il giorno dopo però hanno deciso di rivolgersi all’Arcigay di Napoli per rendere pubblica la vicenda. E uno dei due ha raccontato le sue sensazioni al linguista Massimo Arcangeli che le ha rese pubbliche sulla sua pagina Facebook. “Nella mia mente si è materializzata l’immagine storicamente e drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori dai negozi: vietato l’ingresso ai cani e agli ebrei – dice -. Da allora sono trascorsi ben 70 anni, ma da quegli eventi, probabilmente, molti non hanno tratto alcun insegnamento”. E ancora: “I soldi per l’affitto che io e il mio compagno gli avremmo dato non sarebbero stati uguali a quelli che avrebbe ricevuto da una qualsiasi coppia etero?“.

Parole amare, frutto di un ragionamento ancor più amaro. “Non ci sono rimasto male per noi due – ha confessato il giovane all’Arcigay di Napoli -. nel mio cuore ho pensato alle ricadute pesantissime che un messaggio del genere avrebbe potuto avere su un ragazzo più giovane, che fatica a riconoscersi, ad accettarsi. O che, semplicemente, è più sensibile riguardo al proprio orientamento. Nessuno deve sentirsi inaccettato”.

Incredibile come nel 2017 una coppia omosessuale possa essere vittima di una discriminazione del genere.

Fonte Repubblica.it