Coronavirus, gli esperti tranquillizzano: “Non si trasmette per posta”

L’OMS smentisce: “Il virus non si trasmette per posta”. Impossibile contrarre il coronavirus tramite i pacchi che arrivano dalla Cina.

La paura per la diffusione del coronavirus 2019-nCoV, arrivato ormai anche in Italia, si diffondono sempre più bufale riguardo al contagio, come quella di poter ammalarsi toccando un pacco che arriva dalla Cina. Tranquilli, questo non può avvenire.

Di fatto stiamo assistendo ad una vera e propria epidemia di fake news a cui l’OMS e l ‘ISS stanno cercando di tenere frontema purtroppo la rete diffonde attraverso i social praticamente qualsiasi cosa.

PACCHI CHE ARRIVANO DALLA CINA

L‘Istituto Superiore Sanità (Iss) ha pubblicato un tweet in cui raccomanda di “non dare credito a fonti non ufficiali, come messaggi vocali su social e app di messaggistica”. Come abbiamo scritto in un precedente articolo,  il presidente, Silvio Brusaferro, ha reso noto tramite un video che “l’uso delle mascherine in una persona sana non ha particolare utilità“.

I pacchi che arrivano dalla Cina non comportano alcun rischio di contagio, in quanto il coronavirus non sopravvive allungo sulle cose, tanto meno su un qualcosa che viaggia per cosi tanto tempo prima di raggiungere l’Italia.

La capacità del virus di sopravvivere in queste condizioni è comunque molto limitata” ha spiegato il virologo Giovanni Maga direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia. “Il tempo di sopravvivenza varia a seconda del virus, della temperatura e dell’umidità.” prosegue Maga “può anche essere di alcuni giorni, ma già dopo 24 ore l’infettività può ridursi a una frazione molto piccola, anche intorno a un decimo. Il rischio di contagiarsi in questo modo è trascurabile“.

Il modo migliore di informarsi in questo periodo restano quindi le fonti ufficiali, come il sito del Ministero della Salute, il sito dell’Istituto Superiore della Sanità o il proprio medico di base. Non condividere post a casaccio o vocali provenienti da fonti anonime resta un ottimo metodo per arginare questa epidemia di fake news sul Covid-19.

(Fonte lebufaledellarete.it)